Il volume raccoglie i disegni e le immagini di sedici case costruite da altrettanti architetti giapponesi contemporanei nella loro terra natia. Non esiste una matrice comune, un modo di progettare riconoscibile che permetta di attribuire con certezza i singoli progetti ad architetti di nazionalità giapponese, distinguendoli da quelli di qualsiasi altro architetto occidentale. Da una più approfondita analisi della complessa e antichissima cultura giapponese, delle manifestazioni artistiche più significative –innanzitutto la cerimonia del tè , quindi la pittura, il teatro e la poesia– emerge però, non tanto la presenza di una caratteristica comune, quanto l’assenza –assenza di spazio, di decorazione, di colore, quindi privazione, frugalità, economia– come principio ricorrente in queste case. Esempi più legati alla tradizione, quali le case da tè di Isozaki e di Kurokawa, si alternano a noti e spettacolari progetti di Ban, di Ando, di Sejima, di Ito, lasciando posto anche alla rassegna di case di architetti più giovani e meno conosciuti, non per questo meno significative, quali quelle di Yaegashi, Ikeda + Endoh e Arima.
F. Chiorino, Case in Giappone, Electa, Milano 2005